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Minacce:
Nemici, diavoli e streghe
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testo di Renato Barrella
regia di Maura Pettorruso
con Maria Vittoria Barrella
e Stefano Pietro Detassis
ricerca storica a cura di Ass.Culturale Lavisana
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con il contributo di Fondazione Caritro,
Comunità di Valle Rotaliana Königsberg
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Con una ricetta già sperimentata con La Guerra di Tina, il nostro gruppo di lavoro ha creato uno spettacolo che unisce alle suggestioni scaturite dalla storia del territorio il ragionamento sulle contraddizioni e le dinamiche della contemporaneità. In questo caso, a partire dallo studio dell'autore, Renato Barrella, sull'Inquisizione Romana, da elementi di Folclore e Storia della nostra regione introdotti da un gruppo di storici legati all'Associazione Culturale Lavisana e con la regia di Maura Pettorruso, abbiamo costruito una storia delle esclusioni che all'intrattenimento unisce la volontà di ragionare sugli stereotipi antichi e moderni.
Minacce nasce per raccontare in teatro gli stereotipi e le credenze sui nemici che il pensiero dominante in Italia e in Europa ha voluto identificare nei pensieri alternativi e nei personaggi “devianti”. Fondendosi con la volontà di appoggiarsi alle leggende e agli avvenimenti del territorio, questo progetto si è evoluto in uno spettacolo che racconta, unendo gli strumenti della Storia a quelli dell'Immaginario, una storia delle esclusioni. Un racconto che sposa la tesi secondo la quale una società crea i suoi nemici a partire dal rifiuto e dall'emarginazione di gruppi sociali o di idee, e che genera le sue crisi a partire dalla subordinazione di alcuni elementi ad altri. La timeline del racconto comincia con gli ebrei nella prima età moderna e termina con i migranti oggi, poiché si sposa la volontà di fare intrattenimento alla necessità, quanto mai attuale, di ragionare sulla percezione di ciò che è estraneo, nuovo, diverso, straniero, per ricomporre un tessuto sociale in disgregazione. Crediamo che nella storia e nel folclore del territorio si possano, con un po' di immaginazione, identificare le stesse contraddizioni della contemporaneità, e che queste possano essere superate con l'empatia e la partecipazione di tutti: un discorso antico che gli strumenti della modernità e della tradizione possono aiutarci a sbloccare e ridefinire.
Per quanto riguarda le fonti di ispirazione del contesto locale, sono state prese in considerazione una serie di vicende storiche e di leggende, spesso dimenticate nei libri e nei manuali di storia locale. Nel corso della lettura e raccolta d’informazioni sono emerse la vicenda dell'ebreo Salomone arrestato e torturato nel Castello di Königsberg, del sacerdote Agostino Bonora accusato di eresia a Lavis e le leggende (a Mezzolombardo e Mezzocorona) sulle anguane; le donne dell'acqua che nella cultura popolare sono viste e descritte come perfide e vendicative.
Partendo da queste storie abbiamo voluto evidenziare, con gli strumenti dell'ironia e della poesia, le contraddizioni fra la realtà e la sua rappresentazione, quest'ultima troppo spesso strumentalizzata da chi, per fini politici quasi sempre a breve termine, vuole trasformare le problematiche del territorio in un campo di battaglia, quando invece si prestano ad essere un cantiere di nuove soluzioni, di opportunità, di rivalutazione della tradizione di solidarietà e d'impegno che contraddistingue le comunità e le realtà del Trentino.
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Bibliografia
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Fiorenzo Degasperi, Il culto delle acque. Sorgenti, laghi, fiumi e acque termali, Curcu & Genovese, 2005
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